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Il Verde che Vorrei: quando la città si immagina insieme

da Alessandro | Dic 15, 2025 | Progetti | 0 commenti

Da maggio a novembre, tre appuntamenti tre quartieri di Torino hanno ospitato “Il Verde che Vorrei”, un laboratorio creativo e partecipativo che ha coinvolto bambini, adolescenti e adulti nella creazione di uno spazio verde all’interno della propria comunità. L’obiettivo? Mostrare come la creatività e la co-progettazione possano trasformare il verde urbano in luoghi di socialità, gioco e benessere.

In ogni incontro, i partecipanti hanno esplorato il quartiere, immaginato il proprio spazio verde ideale e tradotto desideri ed emozioni in mappe, collage e micro-prototipi. La creatività è stata alimentata da materiali di riuso creativo di Remida, come carta da parati recuperata, tessuti, nastri, corde, cartoni delle uova, legnetti e bottoni. Oggetti di scarto che diventano strumenti “innovativi” per disegnare insieme il futuro della città.

Durante il festival “San Salvario ha un cuore verde”, lo scorso 24 maggio, bambini e adulti hanno trasformato cartelloni, fili, pennarelli e post-it in rappresentazioni di spazi flessibili e inclusivi. Tra le idee emerse: segnaletica artistica, angoli sensoriali con piante profumate e messaggi come “meno asfalto, più erba”. Il verde è stato percepito come luogo di gioco, relax e socialità, ma anche come risorsa da curare e valorizzare.


Il 16 Settembre,  al Cecchi Point, casa di quartiere di Aurora, il nostro laboratorio ha coinvolto principalmente donne con bambini. Dopo una passeggiata al Giardino Pellegrino, i partecipanti hanno realizzato micro-prototipi di spazi ideali con amache, aree sabbia, laghetti e angoli gioco per adulti. Il lavoro di gruppo ha evidenziato l’importanza del verde per la coesione tra generazioni, mostrando quanto la progettazione partecipata possa rafforzare il senso di comunità e il benessere quotidiano.

Nell’orto urbano di via Carrera, lo scorso 8 Novembre, in occasione della castagnata di quartiere, bambini e adulti hanno co-creato un grande cartellone con materiali di riuso, immaginando sentieri aromatici, panchine e coperture invernali per rendere lo spazio vivibile tutto l’anno. Anche qui, il laboratorio ha stimolato riflessioni su uso condiviso, attività ricreative e identità dello spazio, rafforzando il senso di cura e responsabilità collettiva.

Perché “Il Verde che Vorrei” è speciale

Ogni incontro ha dimostrato che la sostenibilità urbana nasce dal coinvolgimento diretto dei cittadini e delle persone che vi ci abitano oltre che dalla valorizzazione di piccoli gesti creativi. Trasformare materiali di scarto in strumenti di progetto non è solo un esercizio di fantasia, ma un modo concreto per educare alla cura dello spazio pubblico.

Il progetto “Il Verde che Vorrei” ha mostrato che il verde non è solo natura: è un catalizzatore di socialità, gioco, benessere e responsabilità collettiva. E che quando persone di tutte le età si incontrano e immaginano insieme, nascono idee che nessuno avrebbe potuto sviluppare da solo.

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