Si sono concluse le elezioni europee 2024.
In Italia, che elegge 76 dei 720 eurodeputati del Parlamento Europeo, i risultati rispettano largamente le previsioni della vigilia: Fratelli d’Italia si conferma il primo partito con oltre il 28% delle preferenze. Bene anche il Partito Democratico (24%) e Alleanza Verdi e Sinistra (6,67%), con quest’ultimo che quasi triplica i voti rispetto al 2019.
Forza Italia, Lega e Movimento 5 Stelle si attestano tra il 9 e il 10%: per il Carroccio e i Pentastellati un verdetto sicuramente al di sotto delle aspettative.
Alla luce di questi risultati, Fratelli d’Italia diventa così il terzo partito più numeroso al Parlamento Europeo, dietro soltanto alla CDU tedesca e al Rassemblement National di Marine Le Pen in Francia. Il PD si appresta invece a scalzare il PSOE di Pedro Sanchez come primo partito del gruppo europeo dei Socialisti & Democratici.
Per la prima volta, meno di un italiano su due ha votato alle europee. L’affluenza definitiva si attesta al 49,69%, in forte calo rispetto al 2019, quando alle urne si recarono il 54,5% degli aventi diritto al voto. Disarmante la flessione rispetto al 1979, l’anno delle prime elezioni europee: in quel caso l’affluenza arrivò a sfiorare l’86%.
La situazione nel resto d’Europa
Allargando gli orizzonti a livello continentale, ad avanzare in maniera più significativa sono la destra e la destra estrema. In Austria, l’ultraconservatore Partito della Libertà diventa la prima forza politica, mentre in Germania, il cancelliere Olaf Scholz e i socialdemocratici vengono superati sia dall’Unione CDU/CSU, che dal Partito di estrema destra Alternative für Deutschland (AFD).
Ma lo scossone politico più grande arriva da Parigi, dove il Rassemblement National, partito di opposizione di ultradestra – anche in questo caso – prende più del doppio della lista di Emmanuel Macron. Dopo l’uscita degli exit poll, il presidente della Repubblica ha così annunciato l’inevitabile scioglimento dell’Assemblea nazionale e la convocazione anticipata delle legislative il 30 giugno e il 7 luglio per il rinnovo del Parlamento francese.
Come cambiano gli equilibri nel Parlamento UE?
I risultati delle urne sembrano spingere Ursula von der Leyen verso una riconferma alla guida della Commissione Europea: secondo gli ultimi dati, il Partito popolare europeo (Ppe) potrà contare su 186 seggi (10 in più rispetto al 2019), affermandosi come il Gruppo più rappresentativo in Parlamento, davanti ai Socialisti & Democratici (135 seggi) e a Renew Europe (79 seggi).
Crescita moderata dei Conservatori e Riformisti Europei (73 seggi) e dell’estrema destra di Identità e Democrazia (58 seggi), che approfittano del pesante calo dei Verdi/Alleanza Libera Europea (-18 seggi rispetto al 2019) per diventare quarta e quinta forza in Parlamento.
“Il Ppe si conferma un’ancora di stabilità per tutto il continente… il nostro interesse ora è a riprendere i rapporti con S&D e Renew Europe per costruire insieme l’Europa dei prossimi cinque anni”, ha commentato a caldo Von der Leyen.
Come andrà a finire? Le prossime settimane ci daranno la sentenza definitiva.
A cura di
Alessandro Bertozzi