Dall’Obiettivo 4 degli SDGs delle Nazioni Unite: “Garantire che tutti i bambini, i giovani e gli adulti, possano accedere a un’istruzione e a una formazione adeguate alle loro esigenze e al contesto in cui vivono.”

Storia, cultura e tradizioni cambiano da paese a paese, influenzando anche il sistema educativo, ciascuno con le proprie peculiarità. In questa Pills ne analizziamo alcuni.

• Cina: scuole e università cinesi optano per un apprendimento di tipo “meccanico”, prediligendo al pensiero critico la ripetizione e la memorizzazione dei concetti.
• Svezia: il processo di apprendimento dei più piccoli pone grande focus su temi quali il gioco, lo spirito comunitario, e il rispetto delle differenze. Dopotutto la Svezia è la culla del welfare system!
• Giappone: essere diligenti e lavorare sodo, ma anche gentilezza e compassione, sono questi i valori alla base del sistema scolastico giapponese.
• Germania: le scuole tedesche promuovono da subito l’abitudine al pensiero critico, incoraggiando bambini e ragazzi ad affrontare i problemi in modo creativo e ‘out of the box’.
• Stati Uniti: interagire, fare domande, discutere insieme. Sono i cardini dell’insegnamento USA, che al modello ‘meccanico’ predilige l’approccio diretto studenti – insegnante. 

Cosa ne pensate? Avete sperimentato altri sistemi educativi?

Ogni anno, circa 2 miliardi di persone girano il mondo a fini turistici. Viaggiare ci consente di aprire mente e corpo a nuove esperienze, nuove persone e culture lontane.

Ecco qui qualche suggerimento perché possiate apprezzare al meglio il vostro prossimo viaggio, rispettando quel che vi circonda!

• ‘Do your homework’: stilate una lista dettagliata di cose da fare e posti da vedere, in questo modo risparmierete tempo evitando spostamenti inutili!
• ‘Buy local’: acquistando prodotti locali favorite la crescita e lo sviluppo delle comunità locali, al tempo stesso azzerando l’impatto relativo al trasporto dei prodotti.
• ‘Be water wise’: nel mondo sempre più paesi iniziano a fare i conti con la mancanza di acqua potabile. Quando siamo in hotel, chiediamo di non farci cambiare le lenzuola tutti i giorni!
• ‘Don’t feed the animal’: il miglior modo per rispettare la natura è lasciarla in pace. Gli animali sopravvivono anche senza i nostri snack e le nostre patatine. In questo modo eviteremo anche il potenziale diffondersi di malattie.
• ‘Don’t leave a trace’: puoi lasciare un segno non lasciando segni del tuo passaggio. Raccogli la spazzatura, e non toccare niente senza permesso!

E voi, che tipo di turisti siete? Eravate già attenti a seguire questi comportamenti?

Ogni anno nel mondo, si perdono o si gettano circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo. Un dato che stride con gli oltre 730 milioni di persone che continuano a soffrire la fame.

L’SDG 2 recita: “Porre fine alla fame e raggiungere la sicurezza alimentare”. Tra le tante organizzazioni che operano per questo scopo, vogliamo citare:

• ‘REFOOD’, in Portogallo: progetto che coinvolge l’intera comunità – cittadini, supermercati, ristoranti – in un circolo virtuoso volto ad azzerare gli sprechi alimentari.
• ‘Food Cycle’, in Gran Bretagna: grazie al prezioso contributo dei volontari, il cibo in surplus si trasforma in pasti nutrienti per individui e famiglie indigenti.
• ‘Foodloop’, in Germania: un’applicazione che permette ai negozi di alimentari di offrire ai clienti prodotti in scadenza a prezzi ribassati. Per una sostenibilità anche di portafoglio!

Siete anche voi coinvolti in progetti analoghi? Contattateci per unire le forze e collaborare insieme!

L’SDGs 15 delle Nazioni Unite “Vita sulla terraferma”, mira a proteggere, ripristinare e promuovere l’ecosistema terrestre. Gli eventi meteorologici estremi aumentano, così come i progetti volti a fronteggiare questa crisi.

Tra i tanti nel mondo, ne abbiamo selezionati quattro estremamente interessanti:

• ‘Coastal Zone Adaptation’, in Tanzania: progetto che include il ripristino di foreste di mangrovie per proteggere le comunità costiere dalle inondazioni.
• ‘Targarnine’, in Marocco: associazioni e comunità locali insieme per il ripristino delle Foreste di Argan, un particolare albero presente esclusivamente in quella regione.
• ‘Pragati’, in India: progetto volto a supportare i coltivatori di ricino, che unisce sostenibilità ambientale ed economica.
• ‘Watershed Forest Restoration’, tra Brasile e Paraguay: attivo dagli anni ’70, questo progetto unisce un’attenta gestione dei bacini idrici per la produzione di energia idroelettrica.

Ne conoscete altri di progetti interessanti? Inviateci le vostre proposte, siamo curiosi di scoprirne di nuovi!

Nel 2021, nell’Unione Europea si sono prodotti in media 189 chili di rifiuti da imballaggio per abitante, con oltre un terzo di questi che non vengono riciclati. Un numero esorbitante, con conseguenze nefaste per la nostra salute e quella del pianeta.

E’ necessario che la grande industria si orienti verso l’adozione di materiali eco-friendly e biodegradabili, seguendo l’esempio di numerose start-up:

• Humus Pak, negli Stati Uniti: questa azienda impiega residui dell’amido di mais per produrre buste da spedizione altamente resistenti.
• THEKA, in Turchia: start-up che offre soluzioni di imballaggio in fibra stampata e compostabile a base di cellulosa.
• Source Green, ad Hong Kong: è possible usare canapa, bambu e alghe per produrre contenitori alimentari resistenti alle alte temperature? Source Green vi dirà di sì!
• Papair, in Germania: il marchio di fabbrica dell’azienda di Hannover è un pluriball in carta riciclata, ideale per la spedizione dei prodotti più fragili!
• Uuvipak, in Australia: partendo da una semplice farina di cereali, la start-up di Brisbane realizza tazze, piatti e posate al 100% edibili, per feste totalmente plastic free!

Siete anche voi coinvolti in progetti analoghi? Contattateci per unire le forze e collaborare insieme!

La parità di genere non è solo un diritto umano fondamentale, ma è anche la base necessaria per un mondo pacifico, prospero e sostenibile. In tutto il mondo, sono migliaia le donne e i movimenti femministi che ogni giorno si battono per l’uguaglianza di genere, per raggiungere una volta per tutte gli obiettivi dell’SDG 5 delle Nazioni Unite.

• ‘Women of Iran’: nel 2022, in varie città iraniane, migliaia di persone hanno preso parte ai movimenti di protesta per esortare ad un miglioramento nelle condizioni di vita delle donne. Donne, Vita, Libertà!
• Rashmi Misra: è la fondatrice di VIDYA, associazione No Profit che gestisce diverse scuole dei quartieri più poveri di Nuova Delhi e Mumbai, garantendo anche ai/alle bambin più svantaggiati un’istruzione adeguata.
• Nanfu Wang è una regista e documentarista cinese. “Hooligan Sparrow” racconta una serie di casi di violenza sessuale che coinvolgevano influenti politici locali, e fino a quel momento tenuti nascosti.
• Liya Kebede: Modella e attivista etiope, nel 2005 ha creato un Fondazione volta a formare operatori sanitari specializzati nell’assistenza alle madri durante il parto.
• In Arabia Saudita, le donne sono ancora considerate cittadini di seconda classe. Durante la primavera araba, Safa al Ahmad ha filmato diverse manifestazioni femministe di disobbedienza civile.
• Brittany Packnett è la co-fondatrice di “We The Protestors” e “Campaign Zero”, due movimenti impegnati nella lotta contro la violenza della polizia statunitense verso la comunità afroamericana. 

Quali sono gli ideali che vi stanno più a cuore? Avete mai preso parte a delle manofestazioni organizzate?